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La strana storia dei manici di ombrello

La strana storia dei manici di ombrello

September 12, 2017

La storia raccontata in questa mostra è curiosa: un ricco campionario di impugnature di ombrello in galalite (“corno artificiale”) prodotte artigianalmente a Casalmaggiore negli anni Cinquanta da Fulvio Rangoni e Umberto Ghezzi, mai arrivate sul mercato perché “bruciate” dalla scoperta e dalla diffusione del Moplen, plastica ben più economica e adatta a riprodurre in serie ogni oggetto… compresi manici per parasole/parapioggia. Nonostante il mancato decollo della ditta FAIO, quelle impugnature di ombrello sono a testimoniare ancora oggi le capacità artigianali ed artistiche che hanno saputo raggiungere Rangoni e Ghezzi, la tecnica e l’inventiva un po’ “guascone” che purtroppo non hanno tenuto conto dell’evolversi dei tempi. Custodite negli anni, quelle impugnature di ombrello in resina ora sono patrimonio di tutta la città, donate da Franco Rangoni e Ariela Ghezzi al Comune di Casalmaggiore e conservate – dopo la mostra – presso quello scrigno di eccellenze casalasche che è la Scuola Bottoli, sezione staccata del Museo Diotti, di cui è conservatore Valter Rosa.

“La mostra, oltre a narrare questa storia, è anche una piccola fotografia: uno scorcio della Casalmaggiore negli anni Cinquanta che si interseca con il mondo, e che ora rivive nei nostri musei”. (Pamela Carena, Assessore alla Cultura del Comune di Casalmaggiore).

La mostra si completa con un approfondimento sulle resine nobili (di cui la galalite fa parte), dalla loro composizione, alla loro storia, ai loro usi, in una ricca panoramica che illustra la “rivoluzione” che, in quegli anni, la produzione e l’uso di queste plastiche comportarono per la società civile, l’industria, l’economia mondiale, le abitudini di vita. Fra gli oggetti, non potevano mancare monili e gioielli: bellissimi, di provenienza soprattutto francese, inglese e americana, ma anche italiana; e fra questi ultimi, quelli prodotti a Milano da La Bigiotteria Spa, il cui campionario fu donato al Museo del Bijou nel 1992 dalla famiglia Vaschetti. L’esposizione in Sala Zaffanella ne ricostruisce la storia, offrendo alla cittadinanza e al pubblico un’altra testimonianza di quanto sia ricco il patrimonio di questo piccolo (grande) museo.

Alcune foto a questo link di Dropbox

Il video sulla mostra realizzato da Luca Schiroli

La notizia su Vanity HerL’Inviato QuotidianoIMOREOglio Po NewsTuttoprevidenza.itGolcondarte.it
L’inaugurazione della mostra raccontata da Guido Moreschi su La Provincia del 24 settembre 2017 e su OglioPoNews

Da una donazione di Franco Rangoni e Ariela Ghezzi

Ideazione, allestimento e curatela della mostra Arianna Colameo, Elisabetta Ghidini, Renata Raschi, Paolo Zani

Catalogo a cura di Letizia Frigerio, con testi di Franco Rangoni, Elisabetta Ghidini, Letizia Frigerio, Lorena “Lollo” Taddei, Ferruccio Vaschetti

Bijoux in esposizione dalla collezione di Lorena “Lollo” Taddei e dal fondo La Bigiotteria Spa del Museo del Bijou

Con il sostegno di Rotary Club Casalmaggiore Viadana Sabbioneta e Linea Snc

Aperture: dal martedì al sabato ore 10 – 12 e 15 – 18; domenica e festivi ore 15 – 19.

Ingresso Museo e mostra intero € 3,00; ridotto € 2,50.

Gratuito: per le scolaresche, per i titolari dell’Abbonamento Musei Lombardia, per tutti ogni prima domenica del mese e durante la Fiera di San Carlo

Visita guidata/animata (su prenotazione) € 45,00

Come raggiungerci

Via Porzio, 9 - 26041 Casalmaggiore (CR)